Cronaca
Un morso alla Grande Mela
17 - La storia e' servita
di Angela Vitaliano
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A Central Park, il ricordo della neve che, abbondantemente, ricopriva le aiuole solo fino a poche settimane fa, ha fatto spazio al verde e ai colori dei primi fiori che, complice un anticipo di primavera, hanno fatto la loro apparizione. La scorsa domenica il parco ha ricordato a tutti, in un colpo d’occhio, che l’inverno era alle spalle e che le code di freddo e pioggia, che pure verranno, saranno solo piccole pause verso la bella stagione. Molta vita della citta’, come spesso racconto, passa attraverso Central Park. Qui tutto il mondo variegato della citta’ “millefoglie”, passeggia, si siede, riposa, legge, ascolta musica, corre, si bacia, litiga, osserva mentre a pochi blocchi tutto si muove con un ritmo diverso e serrato. Guardando a sud, verso la 59ma si puo’ vedere l’insegna della Cnn e se fosse possibile per lo sguardo proseguire oltre si arriverebbe al palazzo del New York Times.
Manhattan e’, infatti, anche il cuore dell’informazione stampata e televisiva e camminando per strada, da queste parti, e’ facile imbattersi nei volti piu’ famosi del panorama televisivo. Piu’ giu’ poi, a Tribeca, gli uffici della Rai, come se tutto fosse legato in una simbolica linea che attraversa la citta’ e non ne lascia scoperto nemmeno un angolo. Da questi luoghi, domenica scorsa, per tutto il pomeriggio e poi la notte, i giornalisti hanno raccontato la cronologia di un evento storico: l’approvazione della prima riforma sanitaria che consentira’ a 32 milioni di americani di avere accesso ad un’assistenza che oggi non possono permettersi, troppo spesso a costo della vita.
Come nella notte dell’elezione di Barack Obama, al di la’ delle loro convinzioni politiche, i giornalisti americani hanno malapena nascosto l’emozione per essere protagonisti e cronisti di un evento storico che, senza dubbio, entrera’ a far parte dei libri di storia. Professionisti eccellenti e di provata capacita’, hanno forzatamente tenuto a freno l’entusiasmo di chi sta raccontando al mondo intero la realizzazione di un sogno, il raggiungimento di un obiettivo, la conquista di un ideale. Come quelli che raccontarono di altre grandi pagine: il diritto di voto alle donne, i riconoscimento dei diritti civili, la fine della guerra o, in negativo, l’assassinio di John Kennedy.
Non c’era bar o ristorante a New York, domenica sera, dotato di tv che non stesse mandando in onda il dibattito alla Camera in attesa di quell’esito arrivato poco prima della mezzanotte. E nel tepore di una serata senza nemmeno un soffio di vento invernale, anche i piu’ disinteressati o i piu’ scettici, hanno sentito che la primavera era vicina.
Ci saranno ancora piogge, a volte temporali, ma da domenica, molti americani avranno diritto ad un ombrello sotto al quale ripararsi. Da domenica gli americani hanno visto riconosciuto il principio secondo cui la loro salute e’ un diritto umano e non una merce sulla quale guadagnare miliardi, senza dare nulla in cambio.
Di questo, nel tempo, sapranno di dover essere grati al loro presidente, Barack Obama, che nel firmare la legge ha ricordato sua madre, morta di cancro, e Ted Kennedy, una vita dedicata alla causa della sanita’, e Nancy Pelosi, un’italo americana d’acciaio, una donna che ha il pregio di essere uno dei migliori politici del Congresso degli Stati Uniti d’America.