Contatta napoli.com con skype

Cronaca
I Campi Flegrei
L’importanza archeologico-ambientale
di Nada Correale
I Campi Flegrei rappresentano una vasta area di origine vulcanica situata a nord-ovest della città di Napoli. Il territorio è contraddistinto da un unico sistema vulcanico in continua evoluzione e attivo ancora oggi, che ha determinato la particolare bellezza paesaggistica unica al mondo di questo luogo.

Le continue eruzioni hanno delineato un territorio naturale splendido, fonte di ricchezze straordinarie ed irripetibili, che è doveroso preservare e tutelare.
Caratterizzano questa zona magica, il fascino e l’energia del vulcano, con le varie bocche visibili sul territorio, le sorgenti termali, la Solfatara, uno dei crateri ancora attivi le cui fumarole danno luogo a continue emissioni di vapori ed esalazioni sulfuree, il cratere degli Astroni, che rappresenta un ecosistema particolare per il fenomeno dell’inversione vegetazionale, il Monte Nuovo, ora oasi naturale, chiamato così perché originatosi in una sola notte.
Interessanti dal punto di vista ecologico sono i Laghi, alcuni di origine vulcanica, come il lago di Averno ed il Lago Lucrino ed altri di origine lagunare, il Lago fusaro e il Lago Miseno.

Uno dei fenomeni che contribuiscono a rendere unico questo posto è lo sprofondamento della fascia costiera dovuto al Bradisismo, lento ma continuo movimento della crosta terrestre. L’area costiera dei Campi Flegrei è la prima area al mondo dove il bradisismo è stato analizzato e descritto in profondità grazie alle scoperte archeologiche e geologiche che testimoniano il processo di “deformazione di lungo termine” del suolo.

In queste terre la natura ha dato il meglio di sé, affiancando le bellezze del mare al fascino dei vulcani ma anche l’uomo, fin dall’antichità, ha contribuito a rendere ancora più seducente questo luogo. Come è noto i romani sceglievano i siti più incantevoli, più fertili, più ospitali al mondo dove insediarsi e, proprio qui, hanno costruito anfiteatri, ville, castelli e acquedotti di una bellezza straordinaria, visibili ancora oggi.
I Campi Flegrei sono stati fonte di ispirazione del grande Virgilio in uno dei libri più affascinanti che siano mai stati scritti, l’Eneide ed inoltre sono sede della più antica città della Magna Grecia, Cumae, (VII,VIII sec a.c. ), i cui coloni, successivamente, fondarono le città di Partenope e Neapolis da cui ebbe origine Napoli.
In epoca imperiale romana proprio i Campi Flegrei costituivano il secondo sistema urbano-territoriale del mondo.

Da questa introduzione storico-geografica si può comprendere quanto è importante per il nostro territorio e per la nostra storia e cultura personale, salvaguardare e rispettare questa terra per molti anni trascurata e in balia dell’inciviltà e all’ignoranza.

Oggi le competenze di gestione, tutela e valorizzazione del territorio flegreo sono esercitate dall’Ente Parco dei Campi Flegrei  istituito con delibera di Giunta Regionale n° 2775/2003, in attuazione della L.R. n° 33/1993.
L’area del parco si estende per circa ottomila ettari in provincia di Napoli e comprende i comuni di Bacoli, Pozzuoli, Monte di Procida e Quarto.
L’Ente persegue l’impegno di salvaguardare la biodiversità, di ripristinare gli ecosistemi naturali, terrestri e marini del territorio flegreo, in sintonia con le esigenze di sviluppo ecosostenibile del territorio e delle comunità locali, di tutelare e valorizzare i beni archeologici, storico-artistici, paesistici e monumentali attraverso un processo di programmazione e pianificazione interdisciplinare; promuovendo la ricerca scientifica e l’educazione ambientale.

Purtroppo, però, la mancata gestione territoriale negli anni ha reso la situazione di ripristino naturale di giorno in giorno più complessa, in quanto i beni ambientali, archeologici e monumentali coesistono con aree produttive ed insediative ad alta densità abitativa con processi socio-economici difficili. In questi anni sono stati stanziati fiumi di denaro che lascerebbero supporre un cambiamento, una valorizzazione ed una buona gestione dei siti archeologici, dei musei, degli itinerari storici e delle vie di comunicazione d’accesso.

In questa rubrica intendiamo valutare lo stato attuale di alcuni punti di interesse storico-ambientale del Parco, documentandone le condizioni; cercheremo di porre in evidenza i problemi che ancora esistono nell’area incontrando associazioni locali, politici e rappresentanti degli enti interessati.  Porremo anche l’accento sull’aspetto prettamente culturale, mostrando sotto una luce diversa anche luoghi, eventualmente, vittime del degrado.
23/3/2010
  
RICERCA ARTICOLI