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Cronaca
Gudmorning London
Parte 22: Una napoletana a Wimbledon
di Laura Bonetti
Domenica si e’ concluso il torneo di Wimbledon. Roger Federer ha stracciato tutti i record, superando addirittura Sampras e vincendo il Grand Slam per la sesta volta, proclamandosi trionfatore indiscusso. Una gara che ha appassionato tutti, inglesi e non. Cori che inneggiavano ai due campioni non sono mancati: i piu’ giovani tifavano Roddick mentre i fan piu’ esperti avevano puntato sullo svizzero dal primo minuto.  L’anno scorso Wimbledon e’ stato l’evento piu’ scommesso dell’anno. C’e’ chi ha avuto la fortuna di seguire il match dal vivo e chi invece ha patito in uno dei tanti che trasmetteva la partita, durata piu’ di quattro ore. All’evento erano presenti molti volti noti come Woody Allen e il gladiatore Russel Crowe.

Il dress code, assolutamente non sportivo, ricordava vagamente quello delle corse di Ascot, conosciute per l’atmsosfera regale. Jeans, short e t-shirt sono vietati, le donne non possono indossare vestiti che non coprano il ginocchio e pantaloni che non siano dello stesso colore della giacca. Gli uomini sono stati esonerati dalla cravatta, grazie all’heatwave che ha colpito Londra in questi giorni.

L’abbronzatura “artificiale” non e’ ammessa se eccessiva, cosi’ come la gioielleria vistosa. Durante questo tipo di eventi gli ospiti sfoggiano di tutto dal cappellino stravagante al foulard dell’antenata. L’evento diventa parte della social season e bisogna far di tutto per essere notati, anche se l’eleganza puo’ risultare discutibile (vedi vestitini a fiori che richiamano le fantasie delle tende della nonna).
E se tutte queste immagini fanno pensare ad un’atmosfera d’altri tempi, si ritorna subito alla realta’ quando si pensa alle pinte di birra che le lady inglesi mandano giu’…tutt’altro che principesse!

Colonna Sonora: Queen,  “We will rock you”

7/7/2009
  
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