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Franck Ribery nel ruolo di Totonno Valese
di Mimmo Carratelli
(da: Corriere dello Sport del 07.09.2021)
Chissà come sarebbero stati contenti i miei amici di Salerno Gabriele Tramontano e Nicola Fruscione, giornalisti gaudenti di irresistibile simpatia, per questo arrivo di Franck Ribery in maglia granata.

Davanti al Lungomare Trieste, mille cavallucci marini si agitano per l’asso francese della premiata ditta bavarese Robben & Ribery che porterà nella Salernitana la classe adamantina, appena condizionata dai 38 anni, di un’ala come ce n’erano una volta, stregoni della fascia laterale, svelti di gambe e di testa, scatenati segugi del gol.

Ala sinistra Ribery, il ruolo granata legato al nome di Totonno Valese, asso locale di grande talento ai tempi di Gipo Viani, nel romantico dopoguerra del pallone, che a Gipo suggerì quella matta idea che fu il Vianema con un difensore in più, antenato del catenaccio apparso a Salerno a metà degli Anni Quaranta con Alberto Piccinini, il papà del giornalista Sandro, schierato con la maglia numero nove ma subito in retrovia a far da battitore libero, il primo nella storia del calcio, e il massiccio toscano Ivo Buzzegoli stopper insuperabile.

Sulla spettacolare terrazza della Canottieri Irno me ne raccontava, “in un giorno turchino”, proprio Nicola Fruscione, il rosso fiammeggiante dalla conversazione avvolgente e mi diceva, Fruscione, sai come lo chiamavano Valese? Lo chiamavano il balilla salernitano perché aveva movenze alla Meazza, che era il balilla dell’Inter.

Oh, quei vecchi tempi granata del “professore” Onorato Volzone, giornalista inappuntabile, mai una parola o un vestito fuori posto, il papà di tutta una serie di scavezzacolli della carta stampata, Salerno da dove se ne andò a Torino Renato Casalbore, il giornalista salernitano più illustre che fondò nel dopoguerra “Tuttosport”, la vita spezzata sul colle di Superga con gli assi del Grande Torino.

Queste storie bisogna raccontarle a Ribery e raccontargli delle domeniche di passione e disastri al vecchio “Vestuti”, lo stadio nel cuore della città vecchia. E raccontargli di Totonno Valese che giocava ala sinistra e fu un po’ Ribery e un po’ Meazza.

Potrebbe farlo Gianfranco Coppola, salernitano, presidente dell’Ussi, che ormai ha l’età per raccontare le infinite storie granata.
7/9/2021
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