Calcio
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Lo squalo si mangia il Napoli
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 23.112020)
Zlatan Ibrahimovic si mangia il Napoli. Nella partitissima al San Paolo, vuoto, il Milan con la doppietta di Ibra (di testa e di ginocchio) e il gol finale di Hauge stende gli azzurri da capolista matura (3-1).

La fanteria leggera del Napoli (dentro Insigne, Mertens, Politano, Lozano) fallisce. Il Milan governa il match da grande squadra. Politano ha cercato di portare il Napoli in meta. Mertens ha segnato il gol della bandiera.

Sono mancati i protagonisti azzurri. Essenziale, chirurgico, implacabile, Ibrahimovic ha deciso le sorti della partitissima. Dieci gol in otto partite. A Ibra non si resiste.

Il Napoli patisce al San Paolo la terza sconfitta consecutiva (Alkmaar, Sassuolo, Milan). E incassa tre gol in una sola serata, ne aveva presi quattro (sul campo) in sette partite.

I rossoneri mantengono il comando della classifica, il Napoli si impantana al sesto posto in compagnia di Atalanta e Lazio. Il Milan conferma di poter giocare per lo scudetto. Il Napoli arretra e non si sa per che cosa potrà lottare.

Il Milan è stato essenziale (288 passaggi completati), il Napoli ha ruminato un calcio sterile (516 passaggi). Il Milan è andato al sodo, il Napoli ha fatto girare palla inutilmente.

Andiamo col racconto.
Niente di nuovo sotto il cielo di Fuorigrotta. Niente 4-3-3. Gattuso non torna indietro. E si va col 4-2-3-1, in campo tutti i migliori fichi del bigoncio azzurro.

Fabian Ruiz e Bakayoko in mediana. Politano fra Lozano e Insigne alle spalle di Mertens ex finto nueve e ora nove pieno. Non c’è Osimhen, lussazione alla spalla destra giocando con la nazionale nigeriana. Perdonato Mario Rui (in tribuna a Bologna), gioca.

Il Milan è al completo. Fuori solo Leao, il giunco portoghese, canna al vento della velocità. C’è Ante Rebic, croato di Spalato, cannoniere di scorta. Da sinistra viene al centro.

Assente Pioli in panchina, fermato dal Covid-19. Lo sostituisce il bresciano Daniele Bonera, ex difensore nel Milan dal 2006 al 2015 per 152 partite.

In serie positiva da 20 partite, il Milan è caduto il 5 novembre a San Siro battuto dal Lille (0-3). Ma a Napoli ha stravinto.

Il pericolo numero uno è e si conferma l’immenso svedese Zlatan Ibrahimovic, figlio di un bosniaco e di una croata subito separati. Il ragazzo viene su a Rosengard, sobborgo di Malmoe, povertà, furti, rapine e bullismo. Ha la scorza dura dell’infanzia difficile.

È lo squalo del Milan. È un polipo gigante. È il lupo rossonero, che braccia grandi hai, che gambe lunghe hai. Un gol al San Paolo nel Milan di dieci anni fa. Due ieri sera. Goleador rossonero in questa stagione, doppiette alla Sampdoria (2-0), all’Inter (2-1), alla Roma (3-3), al Napoli (3-1).

Gattuso alza un doppio muro, il muro senegalese di Koulibaly (1,87) e il muro greco di Manolas (1,89). Ibrahimovic ha sempre un vantaggio di sei centimetri. Ne approfitterà per il primo gol di testa.

Non ci sono coppie fisse. I milanisti si muovono molto, non danno punti di riferimento. Il Milan comincia da padrone occupando la metà campo azzurra.

Dall’incastro tattico della partita si esce o con uno spunto di forza o con un colpo di genio. Lo spunto di forza è di Ibrahimovic in anticipo su Koulibaly col colpo di testa sul cross di Hernandez che batte Meret (20’).

Lo score del primo tempo è bugiardo. Possesso-palla del Napoli 62%, conclusioni 10-5, nello specchio 5-3. Ma sul campo si vede un’altra partita col Milan che prima si impossessa del match e poi, dopo il vantaggio, lo gestisce con grande calma.

Il Napoli viene fuori dopo venti minuti uscendo dallo stato di soggezione di fronte a un Milan sicuro. È Politano il più vivo. Qualche spunto di Lozano. Ed entra in partita Insigne.

Ora il Napoli fa sua la zona di centrocampo. Il Milan arretra speculando sul contropiede. Donnarumma con una mano in tuffo annulla in corner la conclusione di Mertens (26’).

Dal corner nasce l’opportunità del pareggio: prima Donnarumma respinge il tiro di Bakayoko, poi Di Lorenzo colpisce la traversa, infine Di Lorenzo batte alto (27’). Occasioni sfumate.

C’è molto Napoli in campo, ma il Milan non cede. Il Napoli fa fatica a costruire dal basso: Ibra infastidisce Koulibaly, Calhanoglu si porta su Manolas. Bennacer e Kessie aspettano al varco Fabian Ruiz e Bakayoko.

Secondo tempo con l’ansia della rimonta. Nella partita dei giganti Ibrahimovic balza su Koulibaly mollandogli una gomitata. Il Napoli deve evitare il confronto fisico. Attacca anche con Koulibaly e i due terzini. E il meglio viene sempre da Politano.

Squadre lunghe e ne approfitta il Milan che va al raddoppio. Ancora Ibra di ginocchio sul cross di Rebic (55’). Partita segnata. Pochi i tocchi del Milan per andare in gol. Troppi i passaggi del Napoli per aprirsi un varco verso Donnarumma. Il Milan se la cava. C’è poco Mertens. C’è poco Insigne. Entra Zielinski per Lozano (56’). Il Milan ha in pugno vittoria e partita.

Finalmente, sull’assist di Mario Rui, riesce a Mertens il primo guizzo per andare in gol (63’). Distacco dimezzato per un finale di fuoco (mezz’ora). Ma il Napoli resta in dieci: secondo “giallo” per Bakayoko (fallo su Theo Hernandez) ed espulsione (65’).

La partita finisce qui. Entra Petagna per Politano (68’). Il Napoli tiene palla, ma è un gioco inutile. Orgoglio, buona volontà e finisce qui. Il Milan è più maturo. Il Napoli è uno sfidante a braccia larghe.

Una mezza occasione per Petagna (73’) e il Milan immette forze fresche: Castillejo per Saelemaekers, Hauge per Rebic. Esce Ibrahimovic, il gran protagonista del match, ghiaccio sulla gamba sinistra, entra Colombo (79’). C’è posto anche per Krunic (87’ fuori Calanhoglu), per Elmas (90’ fuori Fabian Ruiz) mentre il Napoli attacca confusamente per acciuffare il pareggio che resta nell’aria del San Paolo.

Nel recupero di cinque minuti, Petagna impegna Donnarumma, ma il ragazzino norvegese Hauge fa 3-1. Azzurri sconfitti e stremati.

Domenica al San Paolo, altra sfida incandescente. La Roma splendida splendente a 17 punti, tre punti sopra il Napoli. Si fa dura in campionato.

ULTIMA
L’ultima vittoria del Milan al San Paolo risaliva al 24 ottobre 2010. Mazzarri sulla panchina azzurra, Allegri su quella rossonera (il Milan si laureò campione d’Italia, il Napoli si piazzò al terzo posto). Nel Milan giocarono Ibrahimovic e Gattuso, Pirlo e Pato. Decisero i gol di Robinho (22’) e Ibrahimovic (71’). Per il Napoli segnò Lavezzi (78’). Il Milan con Abbiati; Bonera, Nesta, Papastathpoulos, Antonini (12’ Oddo), Gattuso (87’ Flamini), Pirlo, Boateng, Robinho, Ibrahimovic (75’ Sedorf), Pato. Il Napoli schierò De Sanctis, Grava, Aronica, Campagnaro, Maggio (23’ Yebda), Pazienza, Gargano (84’ Dumitru), Dossena, Hamsik (68’ Josè Ernesto Sosa), Lavezzi, Cavani.

LA SERIE
Dopo la sconfitta del 2010, al San Paolo il Napoli ha battuto sei volte il Milan, tre i pareggi. Ieri è crollato. Ecco la sequenza positiva: 3-1 (Cavani 3, Aquilani); 2-2 (Inler, Insigne, El Shaarawy 2); 3-1 (Inler, Higuain 2, Taarabt); 3-0 ( Hamsik, Higuain, Gabbiadini); 1-1 (Insigne, Bonaventura); 4-2 (Milik 2, Callejon 2, Niang, Suso); 2-1 (Insigne, Zielinski, Romagnoli); 3-2 ( Zielinski 2, Mertens, Bonaventura, Calabria); 2-2 (Di Lorenzo, Mertens, Hernandez, Kessié rigore).

IBRA
Il tentacolare Ibrahomovic per l’esagerata ampiezza delle braccia e la lunghezza delle gambe. Un polipo. A 39 anni, ancora un vincente. Sinora ha disputato 818 partite e segnato 496 gol giocando in nove club. Malmoe 47 partite, 18 gol. Ajax 110 partite, 48 gol. Juventus 92 partite, 26 gol. Inter 117 partite, 66 gol. Barcellona 46 partite, 22 gol. Paris Saint Germain 180 partite, 156 gol. Manchester United 53 partite, 29 gol. Los Angeles Galaxy 114 partite, 53 gol. Milan 115 partite, 78 gol (10 gol quest’anno in otto partite). Più le 116 partite con la Svezia (62 gol).

RIJEKA
La squadra croata del Rijeka, avversaria del Napoli giovedì sera al San Paolo per l’Europa League, non ha giocato sabato la partita di campionato con l’Istria avendo sette giocatori contagiati dal Covid-19. Il match di Napoli è a rischio, ma si dovrebbe giocare.

BENEVENTO OK
All’ottava partita, Pippo Inzaghi fa tesoro delle esperienze precedenti e sfodera a Firenze un Benevento-meraviglia. Ridotti il calcio-spettacolo e la propensione offensiva, gran primo tempo difensivo dei sanniti (Montipò ha fatto la sua parte), viola braccati in ogni zona del campo, marcature a uomo su Ribery e Castrovilli, Fiorentina all’angolo.
Il piedistallo del successo pieno colto nella ripresa sull’asse tutto napoletano Roberto Insigne-Improta. Il Benevento, finalmente compatto e concreto, finisce in bellezza fallendo almeno tre palle-gol. Tre punti preziosi. All’orizzonte la Juventus di CR7, sabato prossimo al “Vigorito”.

NAPOLI-MILAN 1-3 (0-1)
NAPOLI (4-2-3-1: Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Fabian Ruiz (90’ Elmas), Bakayoko (65’ espulso); Politano (68’ Petagna), Lozano (56’ Zielinski), Insigne; Mertens.

MILAN (4-2-3-1): Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Bennacer, Kessié; Saelemaekers (73’ Castillejo), Calhanoglu (87’ Krunic), Rebic (73’ Hauge); Ibrahimovic (79’ Colombo).

ARBITRO: Valeri (Roma).

RETI: 20’ e 55’ Ibrahimovic, 63’ Mertens, 95’ Hauge.

SERIE A – 8ª GIORNATA
Crotone-Lazio 0-2, Spezia-Atalanta 0-0, Juventus-Cagliari 2-0, Fiorentina-Benevento 0-1, Verona-Sassuolo 0-2, Inter-Torino 4-2, Roma-Parma 3-0, Sampdoria-Bologna 1-2, Udinese-Genoa 1-0, Napoli-Milan 1-3.

CLASSIFICA
Milan 20; Sassuolo 18; Roma 17; Juventus 16; Inter 15; Napoli, Atalanta, Lazio 14; Verona 12; Cagliari e Sampdoria 10; Benevento, Spezia, Bologna 9; Fiorentina 8; Udinese 7; Parma 6; Torino e Genoa 5; Crotone 2.

23/11/2020
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