Calcio
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I bianconeri no pasaran
di Lorenzo Valletta
Lo slogan militaresco, cui il titolo fa riferimento, indica l’intenzione di difendere, con tutte le forze legittime, una posizione dal nemico. La posizione da difendere è la zona-Champions; il nemico in questione, la Juventus.
Ebbene, gli azzurri hanno difeso l’ambìto territorio, con le unghie e con i denti, affrontando una Fiorentina che non ha fatto sconti e nonostante giocassero col macigno psicologico della vittoria bianconera ai danni dell’Inter, conseguita - il giorno prima - con un arbitraggio a dir poco discutibile.

Dunque, prova di maturità superata, da parte della squadra di Gattuso, benché, ora, resta da superare l’ultimo ostacolo, il Verona. Forse la partita più difficile, poiché è l’ultima di campionato, poiché l’obbligo di vincere non si è ancora estinto e per la legge dei grandi numeri: gli scaligeri vengono da 8 incontri senza bottino pieno.

I numeri di Ringhio
Con la vittoria di domenica, al Franchi, Gattuso ha ottenuto la trentasettesima in 60 partite, da quando allena i partenopei. Viaggia con una media punti di 2,0, secondo solo a Sarri: 2,3. Il lavoro che sta facendo è lodevole, considerando che quando è arrivato a Napoli – stagione 2018-2019 - la squadra era in una situazione complicata. Va detto, pure, che il “fattore fortuna” non ha giocato a suo favore: gli indisponibili hanno condizionato parecchio il campionato del Napoli.

Ringhio ha l’abilità di avventurarsi in formazioni con problematiche societarie. A nostro avviso, non ha mai goduto della necessaria serenità per mettere a pieno tutte le sue conoscenze e competenze: Creta e Pisa, stipendi non pagati; Milan, problematiche extra societarie; poi, Napoli, dove si insediò subentrando all’amico Ancelotti, reduce dal famigerato ammutinamento.
Sarà il caso di dargli un’altra chance per visionare il suo operato in una situazione più tranquilla?

I numeri del match
Gli azzurri annichiliscono la Viola nel confronto statistico. 18 tiri totali del Napoli, 8 per la Fiorentina; in porta, 8 a 3; 1,91 contro 0,34, il confronto negli expected gol (xg); 56% a 44%, il dato sul possesso-palla; 87 a 82, la precisione nei passaggi.

Una statistica particolare riguardo il primo gol del Napoli (il rigore di Insigne): in assoluto, questo speciale calcio piazzato presenta un coefficiente fisso xg di 0,76. Ma quando il tiro di Lorenzo viene intercettato dall’estremo difensore fiorentino, automaticamente, il successivo tap-in ne cambia posizionamento e valutazione. Quindi, la rete dell’esterno napoletano scende a quota 0,56.

Per la seconda marcatura, invece, la Lega lo sancisce come autogol del Viola Venuti, e non come gol di Zielinski. Pertanto, il profilo xg è pari a 0.

Sul fronte gigliato, tranne il brivido della rete annullata, non sono arrivate conclusioni pericolose indirizzate verso la porta difesa dall’azzurro Meret.

L’approccio, ormai, è quasi sempre lo stesso in tutte le partite: il Napoli, nel primo tempo, gioca in maniera più offensiva; nel secondo, si abbassa nella propria metà campo. Ad attestarlo, il dato sul baricentro: nella prima frazione di gioco, i partenopei si posizionano a 56,37 metri dalla linea di fondo. Nei minuti finali, invece, arretra il proprio centro di gravità di addirittura 7 metri.

Una piccola parentesi sui cugini beneventani
La salvezza del Benevento non è ancora compromessa. Tuttavia, nonostante la delusione sui volti dei calciatori della compagine campana, al termine dell’incontro pareggiato col Crotone, Filippo Inzaghi è fiducioso sulla vittoria della Lazio guidata dal fratello Simone, nel match di mercoledì contro i granata.
La partita di Torino, dunque, in caso di vittoria della formazione romana, potrebbe rivelarsi una finale. Pippo è abituato a questo tipo di sfide e, di certo, riuscirà a trasmettere voglia e grinta ai suoi undici.

18/5/2021
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