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Ai piedi dell’Everest
di Mimmo Carratelli
(da: Roma del 09.08.2020)
Gattuso l’aveva detto. Fare l’impresa al Camp Nou contro il Barcellona di Messi sarà come scalare l’Everest. Bene, il Napoli è rimasto ai piedi dell’Everest.

Dopo l’esile 1-1 dell’andata, 1-3 al ritorno (lo stesso punteggio rimediato in passato contro il Real Madrid). I gol sono venuti tutti nel primo tempo. I catalani passano ai quarti contro il Bayern Monaco.

Il Napoli ha rivaleggiato in palleggio col Barcellona, ma è stata poca cosa. I catalani puntavano in verticale, gli azzurri facevano girare palla inutilmente davanti all’area blaugrana. Il Barcellona tirava verso la porta di Ospina, il Napoli non faceva altrettanto verso la porta di ter Stegen. È il succo del primo tempo.

Nella ripresa il Barça si è ritirato nella sua metà campo lasciando al Napoli un inutile predominio. Nel secondo tempo, i catalani non hanno fatto un tiro in porta. Il Napoli, dopo il palo esterno di Mertens in apertura di match, hanno colpito la base di un palo nel finale (colpo di testa di Lozano).

Il Napoli prende il primo gol subito e su corner con la difesa ferma (c’è però un fallo su Koulibay). È l’errore che orienta il match. Il Barcellona ha giocato di squadra in difesa e con gli spunti dei suoi assi per attaccare. Messi si è presa la scena nei momenti decisivi siglando anche un gol “impossibile”, da terra.

Nel Napoli non sono stati imbattibili i centrali della difesa, la premessa fallita per fare l’impresa. Koulibaly è andato in tilt dopo avere provocato su Messi il rigore del 3-0 catalano.

Robusto il centrocampo blaugrana (Sergi Roberto, Rakitic, De Jong) contro le farfalle azzurre (Fabian Ruiz e Zielinski). Demme mediocre. Qualcosa in più ha fatto Loborka quando l’ha sostituito nella ripresa.

Insigne è andato coraggiosamente in campo dopo l’infortunio all’adduttore. Non ha fatto il massimo, freddo e preciso sul rigore del gol azzurro, ha messo qualche buon pallone nell’area del Barcellona. Non si ricordano conclusioni a rete dei tre attaccanti del Napoli (neanche di quelli del Barça, Suarez ha segnato su rigore).

Il Barcellona non ha dato spettacolo, ma ha giocato concreto com’era necessario per conquistare la qualificazione. Ha spinto nel primo tempo per prendersi il match. Poi si è ritirato nella sua metà campo. Il Napoli in attacco non era mai veramente pericoloso.

Le cifre della partita: 53% possesso-palla del Napoli; 16-8 le conclusioni per il Napoli (2-4 nello specchio).

Andiamo al racconto della serata che sembrava cominciare bene per gli azzurri, poi il Barcellona ha issato le vele.

Il Napoli gioca con la formazione dell’andata (1-1 al San Paolo il 25 febbraio, gol di Mertens e Griezmann) ad eccezione della presenza di Koulibaly al posto di Maksimovic. Due spagnoli in campo nel Napoli: Callejon e Fabian Ruiz. Nel Barcellona mancano gli squalificati Busquets e Vidal, sono indisponibili Umtiti e Dembelé, giocano Suarez, Sergi Roberto e Jordi Alba che al San Paolo non c’erano. Il Barcellona ha potuto riposare venti giorni dall’ultima partita, il Napoli sette.

Il Camp Nou (99.354 posti) è immenso e vuoto. Il cuore batte. Insigne c’è. Ma che succede? Koulibaly pulisce l’area azzurra due volte. Il Napoli recupera palla e palleggia portandola avanti. Palo esterno di Mertes (2‘). È un Napoli incoraggiante, ma arriva la doccia fredda del gol di Lenglet su corner, difesa napoletana ferma (10’). C’è un fallo su Koulibaly, il Var conferma il gol. Irregolare.

È la svolta della partita. Jordi Alba viene avanti sulla sinistra lasciando la difesa blaugrana a tre e facendo arretrare Callejon. Viene avanti anche il terzino destro Semedo mandando in crisi Mario Rui (ottimi spunti nella ripresa).

Messi gioca dietro le punte, imprendibile. Griezmann disturba Demme. A volte, Fabian Ruiz si sposta a sinistra, Zielinski a destra. Il Napoli non perde la bussola, ma deve giocare in salita. Soprattutto, deve abbassarsi.

Il Barça prende in pugno il match. E raddoppia. Si scatena Messi, sguscia fra Insigne, Fabian Ruiz e Koulibay, entra in area, cade a terra e, da terra, la mette dentro (23’). Come può rimediare il Napoli? Gli azzurri sono aggressivi, ma sbagliano l’ultimo tocco per l’attaccante.

Il Napoli non si arrende, ma è sotto pressione. Si salva dal terzo gol catalano (30’ Messi) per un dubbio fallo di mano di Jordi Alba. In precedenza, un fallo di mano nell’area del Barcellona era sfuggito all’arbitro.

Ma non c’è niente da fare. Koulibaly aggancia in area un piede di Messi che lo supera e il Var dopo lungo tempo assegna il rigore. Dal dischetto, la sentenza definitiva di Suarez (45’). Il Napoli rimane inchiodato agli ottavi di Champions. Il Barça vola in Portogallo per la final-eight.

Nel recupero del primo tempo arriva lo zuccherino del rigore di Insigne (45’+4’). Su Mertens, Rakitic commette l’identico fallo di Koulibaly su Messi. Ter Stegen fa il buffone saltellando oltre la linea di porta, ma Lorenzo non si fa confondere e lo spiazza.

Non è male lo score del primo tempo, ma il 3-1 non ammette discussioni. Possesso-palla del Napoli al 52%. Ma ai tiri (7-5 per il Barça), gli spagnoli centrano la porta di Ospina quattro volte contro l’unico tiro del Napoli nello specchio.

Ripresa, tanto per gradire. La cima dell’Everest è altissima e lontana. C’è Lobotka per Demme. C’è ancora Messi dopo la botta al piede. Il Napoli si lancia in avanti, come all’inizio del primo tempo ma non vede mai la porta di ter Stegen. La difesa catalana è sempre attenta.

Il Napoli ha coraggio, resta nella metà campo avversaria per una ventina di minuti. Ma il colpo di testa di Insigne è debole per impensierire ter Stegen (53’). Il Barcellona si limita a controllare (Piqué chiude inesorabilmente).

La squadra spagnola ha la pancia piena, tre gol a segno, due di vantaggio, non si spreca, forse è stanca, e lascia sfogare il Napoli che gioca in orizzontale (tanti tocchi), ma non trova mai la profondità (5-3-2 del Barcellona).

Il Barça subisce senza soffrire e prepara il contropiede per colpire ancora (60’ Zielinski affonda Messi in fuga solitaria). Il Napoli cerca il gol della speranza. Ma un 3-3 è nei sogni. Insigne è più in partita. Il Napoli non porta mai a conclusione il suo giro-palla. E la differenza tecnica fra le due squadre nelle individualità è notevole.

Gattuso si gioca altre due carte (69’ Politano per Callejon e Lozano per Zielinski). Proprio il messicano ha l’occasione della speranza, ma di testa manda alto il pallone dipinto da Insigne (71’).

Gli ultimi cambi (79’ Milik per Insigne ed Elmas per Fabian Ruiz) non danno alcun senso al match. Milik va in gol di testa sul cross di Mario Rui, ma è in offside (81’). Un altro colpo di testa di Lozano (85’) finisce contro la base del palo coperto da ter Stegen. Il match si conclude col Napoli che attacca.

Arrivederci, è stato bello sognare.

ANDATA
Uno a uno. Il Napoli andò in vantaggio alla mezz’ora con Mertens, il Barcellona pareggiò nella ripresa con Griezman. Il Napoli (4-5-1): Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Maksimovic, Mario Rui; Callejon (74’ Politano), Fabian Ruiz, Demme (79’ Allan), Zielinski, Insigne; Mertens (54’ Milik). Il Barcellona (4-4-2): ter Stegen; Semedo, Piqué (92’ Lenglet), Umtiti, Junior Firpo; Rakitic (56’ Arthur), Busquets, De Jong, Vidal (88’ espulso); Messi, Griezmann (87’ Fati). Possesso-palla degli spagnoli 65%. I tiri furono pari (7-7), il Napoli prevalse (4-1) nei tiri in porta.

IL TROFEO
Un precedente del Napoli al Camp Nou contro il Barcellona. Trofeo Gamper, 23 agosto 2011. Era il Napoli di Mazzarri. Il Barça vinse 5-0 con una doppietta di Messi. Il Napoli schierò (3-4-2-1): De Sanctis (81’ Rosati); Campagnaro (81’ Grava), Paolo Cannavaro (81’ Fernandez), Britos (41’ Aronica); Maggio (77’ Lucarelli), Inler (59’ Donadel), Dzemaili (63’ Gargano), Dossena (77’ Ruiz); Hamsik (67’ Santana), Lavezzi (59’ Zuniga); Cavani (67’ Mascara). Il Barcellona segnò con Fabregas (26’), Keita (30’), Pedro (62’) e Messi (66’ e 77’). I catalani (4-3-3) giocarono con Pinto; Montoya (46’ Bartra), Piqué (46’ Sergi Roberto), Fontas (63’ Mascherano), Adriano (63’ Abidal); Keita (63’ Busquets), Thiago Alcantara (59’ Xavi), Iniesta (46’ Pedro); Kiko (46’ Dos Santos), Villa (46’ Cuencas), Fabregas (57’ Messi).

CAMP NOU
Imbattuto in Champions da 41 partite: 35 vittorie e 6 pareggi. Una tempesta di gol: 117 dei blaugrana, 25 degli avversari. Negli ultimi cinque anni, tre solo squadre hanno portato via un punto dal campo catalano: quest’anno 0-0 dello Slavia Praga; 1-1 del Tottenham nella Champions 2018-19; 0-0 della Juventus nella stagione 2016-17. In campionato, l’Osasuna è stata l’unica squadra a vincere al Camp Nou (2-1) quest’anno. Vi hanno pareggiato il Real Madrid (0-0), che ha vinto la Liga con cinque punti di vantaggio sul Barcellona, e l’Atletico Madrid (2-2). Con 25 gol, Messi ha vinto il titolo di capocannoniere.

ITALIANE
Negli ultimi dieci anni di Champions nessuna squadra italiana (Inter, Juventus, Roma, Milan, Napoli) ha vinto al Camp Nou. La Juventus e il Milan vi hanno strappato un pareggio. Quest’anno, l’Inter è stata battuta 2-1 e il Napoli 3-1. Nella stagione scorsa, toccò ancora all’Inter, sconfitta 2-0. Nella Champions 2017-18, la Juve perse 0-3 e la Roma 1-4. La Juventus fece 0-0 nella stagione 2016-17. Scoppolone alla Roma (6-1) nel 2015-16. Il Milan ha perso 1-3 nel 2013-14 e 0-4 nel 2012-13. Nella Champions 2011-12, il Milan giocò due volte al Camp Nou: 2-2 la prima volta, 1-3 la seconda.

BAYERN
Sette anni e 42 partite fa, l’ultima sconfitta del Barcellona in Champions al Camp Nou. 1 maggio 2013: Barcellona-Bayern 0-3, semifinale di ritorno. Era il Barça allenato da Vilanova che giocò (4-3-3) con Valdes; Dani Alves, Piqué, Bartra (87’ Montoya), Adriano; Xavi (55’ Sanchez), Song, Iniesta (65’ Thiago Alcantara); Pedro, Fabregas, Villa. I tedeschi, che poi vinsero la Champions nella finale di Londra contro il Borussia Dortmund (2-1), allenati da Heynckes, giocarono a Barcellona (4-2-3-1) con Neuer; Lahm (77’ Rafinha), Boateng, Van Buyten, Alaba; Javi Martinez (75’ Tymoshchuk), Schweinsteiger (67’ Luiz Gustavo); Robben, Muller, Ribery; Mandzukic. I gol nella ripresa: 47’ a segno Robben, 72’ autorete di Piqué, 76’ Muller.

BARCELLONA-NAPOLI 3-1 (3-1)

NAPOLI (4-1-4-1)
: Ospina; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Demme (46’ Lobotka); Callejon (69’ Politano), Fabian Ruiz (79’ Elmas), Zielinski (69’ Lozano), Insigne (79’ Milik); Mertens.

BARCELLONA (4-3-3): ter Stegen; Semedo, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Sergi Roberto, Rakitic, De Jong; Messi, Suarez (92’ Junior Firpo), Griezmann (84’ Monchu).

ARBITRO: Cakir (Turchia).

RETI: 10’ Lenglet, 23’ Messi, 45’ Suarez rigore, 45’+4’ Insigne rigore.

CHAMPIONS LEAGUE
Ritorno ottavi di finale

Barcellona-Napoli 3-1 (andata 1-1)
Bayern-Chelsea 4-1 (3-0)
Juventus-Lione 2-1 (0-1)
Manchester City-Real Madrid 2-1 (2-1)
Valencia-Atalanta 3-4 (1-4)
Lipsia-Tottenham 3-0 (1-0)
Liverpool-Atletico Madrid 2-3 d.t.s. (0-1)
Paris Saint Germain-Borussia Dortmund 2-0 (1-2)

QUARTI DI FINALE
Barcellona-Bayern (14 agosto)
Atalanta-Paris Saint Germain (12 agosto)
Lipsia-Atletico Madrid (13 agosto)
Manchester City-Lione (15 agosto)
9/8/2020
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