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Il Napoli al tempo della Luna
di Mimmo Carratelli
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Quel luglio di cinquant’anni fa. 1969. Armstrong, Aldrin e Collins orbitavano attorno alla Luna, il Napoli orbitava attorno al sesto posto.
Armstrong mise il piede sul satellite di cenere quando in Italia era il 21 luglio iniziato, le 4,56. Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità.
Il nostro astronauta era ingegnere al pari dei tre pionieri americani dello spazio e mise piede per la prima volta all’Hotel Gallia, sede milanese del calciomercato di luglio, un piccolo passo per un uomo in abito azzurro carta da zucchero, una grande confusione per il mondo del calcio.
Questa fu la sorprendente discesa di Corrado Ferlaino a 38 anni sul pianeta del pallone, presidente-padrone del Napoli da appena sei mesi.
Nell’anno della Luna. Collins, Aldrin e Armstrong avevano appena un anno in più. Esperti piloti da caccia i tre, avventuroso pilota della classe gran turismo l’astronauta napoletano.
In più, l’astronauta napoletano (giunto dallo spazio dei costruttori di palazzi) allunava più felicemente sui satelliti femminili dell’uomo. Il pallone fu la sua Luna, ci sbarcò e se lo prese.
Se Houston aveva avuto i suoi problemi con i razzi Apollo, non ne ebbe di minori Ferlaino, astronauta temerario alla guida della navicella azzurra che aveva un buco di un miliardo e ottocento milioni di debiti rischiando di perdere quota e inabissarsi.
L’Ingegnere roteò la manovella di salvataggio e vendette il promettente apprendista-poeta del gol Claudio Sala al Torino per 400 milioni. La navicella azzurra rimase in quota, però oscillando paurosamente.
Per evitare guai spaziali l’astronauta del pallone Ferlaino imbarcò Dario Angelini, ex responsabile dell’Ufficio inchieste della Federcalcio. Una manovra difensiva.
L’Ingegnere tenne la rotta senza fare pazzie. Aveva a bordo Zoff, Juliano, Altafini, Bianchi, Montefusco, Barison, Hamrin, Improta, un equipaggio che gli consentiva di orbitare a metà classifica.
Vi aggiunse il giovane Canzi, cannoniere malinconico della serie B, il minuscolo Manservisi a servizio completo per l’attacco, il difensore Monticolo. Comparse cosmiche. Confermò alla testa dell’equipaggio Peppone Chiappella che diceva “l’è burdega” per dire che era un gran casino.
Questo era il Napoli nell’anno della Luna e del Cagliari di Gigi Riva. Alzandosi in volo, ondeggiò paurosamente raccogliendo il detrito di una sola vittoria, la cenere di tre sconfitte e la polvere di tre pareggi nella prima orbita di sette partite. Ma ebbe un sorprendente impatto quando incontrò la Juve e la batté 1-0. Roger, Houston. Roger.
Poi la navicella azzurra andò giù, andò su, si stabilizzò, si scosse e si riscosse. Spense i propulsori e rimase a girare attorno al sesto posto.
Aveva una buona resistenza agli attacchi dei meteoriti, quarta migliore difesa, ma mancò completamente nella manovra ascendente, frenata dallo scarso carburante di Altafini a 31 anni.
Achille Lauro, il vecchio astronauta azzurro, aveva 82 anni, sempre gagliardo e sciupafemmine. Con una grande flotta sugli oceani del mondo, non gradiva la vertigine dello spazio.
Uomo di mare, non di aria. E un uomo all’antica, disturbato dalla conquista della Luna che aveva usato nelle notti sorrentine per prendersi l’amore delle guagliuncelle della penisola.
Ora che un paio di scarponi spaziali americani gliela calpestavano, capì che la sua epoca stava finendo e un altro mondo si affacciava alla meraviglia dei più giovani.
Si stufò anche del pallone e lo consegnò al giovane Corrado Ingegnere Ferlaino, adeguato ai tempi, rifilandogli il Napoli e il bidone del debito mostruoso. Poi dovette ammettere che
volevamo fa’ fesso ‘o guaglione e ‘o guaglione ha fatto fessi a noi.
L’astronauta Ferlaino navigò abilmente col suo Napoli e un giorno avrebbe vinto lo scudetto che il Comandante neanche vide perché chiuse gli occhi cinque anni prima che la città impazzisse di felicità.
La Luna aveva perso il suo aplomb romantico e, a Napoli, brillava il sole di Diego Armando Maradona. Diciotto anni dopo la conquista della Luna che fu niente in confronto alla conquista dello scudetto.