Torna alla ricerca
Soffrire a Bergamo preparando Liverpool
di Mimmo Carratelli
(da: Corriere dello Sport del 05.12.2018)
|
Text Size |
|
Dibattiti in città, convegni all’università, tavole rotonde alla Biblioteca nazionale, chiò chiò paparacchiò e summit tecnico allo chalet di Mergellina sul Napoli di Bergamo. La solita compagnia di giro, i personaggi sono noti.
Debutta senza mezzi termini don Giacomo Frollo, pasticciere alla Pignasecca: “
Gesù, è tornato il contropiede”. “
Che cosa è successo, don Giacomo?” chiede allarmato il cameriere Peppino. E don Giacomo: “
Ma avete visto il Napoli a Bergamo?”. Interviene il ragioniere Saverio Malaspina: “
Ho visto”. Insiste don Giacomo, pasticciere alla Pignasecca: “
E non avete visto il contropiede?”. Pasquale Pazienza, giornalista on-line, ammette: “
L’ho visto”. Salvatore pittore di alici commenta: “
Una soddisfazione”.
Don Ciccio, portiere di palazzo, riassume: “
Il Napoli ha vinto a Bergamo in contropiede col più basso possesso-palla della storia recente. Il Napoli di Sarri è morto, viva il Napoli di Ancelotti. Abbiamo difeso molto e attaccato poco. Così si vince”. Carmelo Mirabello, regista di teatro popolare aggiunge: “
È cambiata la scena. A Bergamo abbiamo difeso. Il mister ha detto che difendere bene è un segnale di maturità”. Peppino grida trionfante: “
Siamo maturi”.
Enrico Pignatiello, baritono mancato al San Carlo, interrompe: “
A me difendere fa venire il pànteco, intendete pànteco?”. Don Ciccio, portiere di palazzo: “
Intendiamo, siamo napoletani. Pànteco è più aggraziato di panico e fa meno paura”. “
A Bergamo abbiamo fatto le prove per Liverpool” sottolinea don Giacomo Frollo. “
Scusate, abbiamo fatto le prove del pànteco?” chiede allarmato Enrico Pignatiello, baritono mancato.
“
Ancelotti ha schierato la squadra-Champions e abbiamo detto all’Atalanta di fare le veci del Liverpool” precisa don Giacomo, pasticciere alla Pignasecca, e aggiunge: “
Abbiamo detto all’Atalanta attacca, attacca, vieni avanti, gioca nella nostra metà campo, aggredisci, facci soffrire, noi dobbiamo soffrire perché proviamo per Liverpool. L’Atalanta ha accettato”. Peppino il cameriere si intromette: “
Veramente?”.
Lo ragguaglia il ragioniere Malaspina: “
Era il piano di Ancelotti”. “
Gesù, Gesù – geme Peppino. –
E se perdevamo?”. “
Abbiamo vinto, il piano era perfetto” dice senza mezzi termini don Giacomo Frollo.
“
Io a Liverpool ci vado, ma non voglio soffrire” interviene Totonno Speranza, direttore di centro commerciale. “
Allora non ci andate” replica don Giacomo, pasticciere alla Pignasecca. “
Effettivamente, il Liverpool è forte come l’Atalanta e ci farà soffrire” azzarda a bassa voce don Ciccio, portiere di palazzo.
“
Il Liverpool è forte cento volte più dell’Atalanta e non ci farà soffrire, ci spianerà” protesta Gennaro Piromallo, salumiere emerito e pessimista di riguardo. “
Ma, allora, che prova abbiamo fatto a Bergamo?” chiede confuso Peppino il cameriere. “
Avevamo l’Atalanta in calendario, non potevamo mica giocare con la Juventus” chiosa don Giacomo Frollo.
“
Con la Juventus avremmo sofferto meglio e fatto una prova più autentica per Liverpool” fa notare il salumiere pessimista Piromallo. “
Insomma, questo Napoli che difende e vince anziché ricamare merletti, giocare alto, tichitaca tichitaca, palla a me, a te, a lui, alle vostre sorelle, il Napoli spettacolare, il Napoli bello che non ha vinto niente, questo vorreste ancora avere e non il Napoli concreto, guardingo, cinico, ancelottiano, padre e figlio compresi, che fa all’occorrenza il calcio che serve?” domanda infastidito don Giacomo.
Allo chalet di Mergellina la confusione è al massimo. Paziente, don Giacomo Frollo riprende: “
Abbiate fede nel maestro Ancelotti”. “
Ma a Liverpool non potremmo rigiocare con l’Atalanta?”. Il pesante quesito viene posto da Totonno Speranza che vuole andare in Inghilterra ed evitare di soffrire.