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Cultura
Michael Supnick, jazz con “Anema e core”
A Napoli per suonare jazz, certo, ma anche per mangiare “due friarielli”, così difficili da trovare altrove.

Michael Supnick, tromba, trombone e voce, è un americano di Worcester (Boston), classe '62, ma vive da 35anni a Roma e con Napoli ha un rapporto che, evidentemente, va al di là della musica.

Il “New Music Art” lo propone alle Eccellenze Campane di via Brin giovedì 27 febbraio (ore 21) in quartetto con Alessio Magliari al pianoforte, Tommaso Scannapieco al contrabbasso e l'inossidabile Gegè Munari alla batteria.

Jazz ad ampio respiro, dunque, com'è nelle corde di Supnick, da Louis Armstrong a Chet Baker e Miles Davis, dallo swing al be bop fino al jazz dei nostri giorni. Ma anche qualcosa in più.

Uno che ha girato l'Italia e l'Europa al fianco di Renzo Arbore non può non conoscere la canzone napoletana anche professionalmente. “Amo Napoli – rivela – e farò certamente un omaggio musicale a questa città. Anzi, prometto un doppio omaggio, a Roma e a Napoli. Roma perché è la città dove vivo da oltre trent'anni e Napoli per il pubblico presente al concerto”.

Non ancora definita la scelta dei pezzi da rivisitare in chiave jazzistica (e da concordare anche con gli altri musicisti), ma qualche orientamento già c'è: “Suonerò sicuramente Roma nun fa' la stupida... mentre per i miei amici napoletani ho in mente Anema e core e poi penso a Caruso”, che sarebbe anche un omaggio a Lucio Dalla, innamorato di Surriento, ad una settimana dal 4 marzo”.

Progetti accattivanti per amanti del jazz e non, anche perché Supnick non esclude qualche incursione di sapore brasiliano nella bossa nova.

Occhio ai compagni di viaggio della serata, a partire dall'irrefrenabile Gegè Munari da Frattamaggiore, 85 anni, caposcuola della celebre tradizione napoletana di drumming.

Al pianoforte il giovanissimo Alessio Magliari, romano 27 anni appena, un talento: “Futura stella del jazz” scommette Michael Supnick che lo ha già avuto in formazione.

E poi il contrabbasso di Tommaso Scannapieco, della rinomata scuola jazzistica salernitana, che non assicura ma non esclude un intervento del giovanissimo erede Antonio, trombettista in ascesa, già apprezzato dal pubblico del “Music Art”.

Un duetto fra due trombe sarebbe una chicca interessante in una serata già ricca di sonorità accattivanti ad accompagnare pizza o altre squisitezze.
Consigliata la prenotazione (3385669770) . 
22/2/2020
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