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Cultura
Emanuele Urso: no swing, no jazz
di Adriano Cisternino
No swing, no jazz”. È lo slogan che accompagna l'ormai prestigiosa carriera di Emanuele Urso, noto come “Re dello swing”. Batterista e clarinettista romano, Urso sarà alla testa del quartetto di scena venerdì 25 (ore 21,30) sul palco del Music Art. Con lui, Adriano Urso al pianoforte, Alberto Botta alla batteria e Lorenzo Soriano alla tromba.

Dunque un gruppo con due batteristi? Una novità assoluta? La verità ce la rivela lo stesso leader: “Il concerto si compone di due parti. Nella prima io suonerò il clarinetto e quindi alla batteria ci sarà Alberto Botta che è un drummer di grandi capacità, è stato anche in televisione con Arbore e con tanti altri. Nella seconda parte del concerto sarò io alla batteria, perché non resisto senza suonare la batteria, ed allora la tromba di Soriano prenderà il posto del mio clarinetto. Soriano è un giovane di talento che sta bruciando le tappe”.

No swing, no jazz, dunque, nella musica di Emanuele Urso, romano di origini siciliane, una famiglia di musicisti, dal padre Alessio, contrabbassista, al fratello Adriano, pianista e arrangiatore, della sua orchestra che si rifà essenzialmente a due giganti del calibro di Benny Goodman e Gene Krupa, jazz di formazione classica insomma, senza contrabbasso, e propone temi dei grandi maestri dello swing come Gershwin, Rogers, Kern e Berlin.

Jazz da ascoltare, ma anche da vedere, perché Emanuele Urso è un vero acrobata della batteria, un artista che alle sue innate capacità musicali (ha iniziato a suonare la batteria all'età di tre anni, il clarinetto a cinque), unisce padronanza della scena e capacità istrioniche che catturano anche l'occhio, oltreché l'orecchio dello spettatore.

Perciò venerdì 25 di corsa per accaparrarsi... 'e meglie posti!

La prevendita è aperta, anche stavolta (come per la Gambarini) si va verso il sold out anticipato.
20/1/2019
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