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Cultura
Simona de Rosa: dalla Cina in jazz
di Adriano Cisternino
Da Napoli a New York, da New York a Pechino (dove da otto mesi vive e insegna canto jazz), passando per Hanoi, Singapore e Shanghai. Ed eccola di nuovo a Napoli. Ma giusto per le vacanze di Natale-Capodanno, perché la Cina per lei è sempre più vicina.

Simona De Rosa, vocalist napoletana, ormai ambasciatrice nel mondo del bel canto sincopato “made in Naples”, farà tappa al Music Art venerdì 11, accompagnata da Michele Di Martino al pianoforte, Tommaso Scannapieco al contrabbasso, e Antonio Fusco alla batteria.

41mo parallelo” è il titolo del concerto progettato per il palco della Torretta: “Un'idea – precisa Simona – scaturita dal fatto che Napoli, NewYork e Pechino insistono tutte e tre quasi sulla stessa latitudine. E allora presenterò una scaletta con musiche di queste tre grandi città situate in tre continenti diversi e diverse per mille ragioni ma legate da questo singolare legame geografico”.

Facile immaginare dunque che venerdì sera risuoneranno standard americani e qualche classico napoletano, naturalmente rivistati secondo la personale interpretazione della vocalist nata ad Arzano e dei suoi musicisti.

Napoli e New York in chiave jazzistica, insomma, connubio facilmente intuibile. Ma Pechino? “Anche i cinesi – spiega Simona – hanno le loro canzoni tradizionali. Io ho preso quella che può considerarsi <'o Sole mio> della tradizione cinese. Naturalmente rielaborata in chiave jazzistica”.

Fra i classici napoletani invece la scelta potrebbe cadere sulle celeberrime “Era de maggio” e “Passione”, due pezzi tra i più amati dai jazzisti.

Collaudatissima la formazione strumentale. Michele Di Martino e Tommaso Scannapieco sono da anni partner inseparabili di Simona oltreché richiestissimi sidemen.

Irpino di Solofra, Antonio Fusco è “cinese” come la De Rosa: insegna batteria a Pechino (ha pubblicato testi sull'argomento) e tiene concerti nel paese del Dragone e in tutto il continente asiatico. Proprio come Simona, spesso insieme.

Un jazz dal sapore cinese, insomma, per la verità ci mancava. Un'altra testimonianza dell'universalità di questa musica.

PS: non è escluso che il quartetto possa diventare quintetto con l'aggiunta di Scannapieco jr. (Antonio, figlio di Tom) 19enne trombettista in ascesa, "young guest" in alcuni brani.
7/1/2019
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