Universiadi 2019, il tormentone dell'estate 2018
di Adriano Cisternino
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Comunque vada, sarà un successo?... Speriamo! Corna facendo o toccando ferro (come preferite).
Sembra infatti che dal solito cilindro magico stia per uscire come per incanto all'ultimo istante il solito coniglio dalle lunghe orecchie e dalla "longa manus" che risolverà tutti i problemi in tempo utile.
3 luglio 2019, ecco la data fatidica in cui tutto dev'essere pronto per la solenne cerimonia d'apertura e per le prime gare.
Universiadi 2019 insomma: sì, no, forse?... Se cercavamo un tormentone per l'estate (e magari anche per l'autunno) sul quale arrovellarci ogni mattina, eccolo bell'e servito delle maggiori istituzioni locali: Regione e Comune.
Avremo la nostra bella margherita da sfogliare anche sulle spiagge. E qualche preoccupazione assale anche il Calcio Napoli circa l'agibilità internazionale del San Paolo in tempo per la "Champions".
L'ultimo summit a Palazzo Chigi, che risale ad un decina di giorni fa, ha lasciato pressoché irrisolti i problemi, con l'unica novità dell'annunciata nomina di un “
supercommissario” con “
superpoteri” per poter realizzare il “
supermiracolo” di sistemare tutto in meno di un anno ed evitare una clamorosa "superfiguraccia" internazionale a questa città.
Il fresco governo gialloverde, insomma, a questo punto, non potendone più dei litigi e delle polemiche che hanno bloccato ogni orientamento deciso ad imboccare una strada operativa, ha praticamente detto: signori, sbrigatevela fra di voi perché noi più di dare il nostro appoggio e un po' di soldi non possiamo.
Anche il Coni, cioè l'organismo nazionale più competente della materia, dopo averci messo un po' la faccia cercando di affiancare la commissaria Latella, si è un po' defilato in attesa di eventi concreti. Se e quando arriveranno.
Ed eccolo l'evento, o meglio l'idea concreta e definitiva (?) che dovrebbe tagliare la testa ad ogni ulteriore discussione e polemica. O almeno così sembra (non si sa mai...)
“
Due anni sono stati persi in incertezze e scontri inaccettabili - ha detto il sottosegretario Pina Castiello in un'intervista sul Mattino -
il governo vuole trasformare ritardi ed errori in scelte strategiche per Napoli e il Mezzogiorno. In un decreto che il governo sta esaminando, abbiamo optato per un supercommissario, al fine di affidare al territorio il governo dei processi amministrativi e realizzativi, senza prevaricazioni di stampo autoritario”.
E ancora “
Per noi il villaggio degli atleti sulle navi da crociera è una scelta ormai irrinunciabile di marketing per Napoli e il suo mare. Il porto di Napoli, se fosse necessario anche quello di Salerno, devono diventare un proscenio straordinario per ospitare quei 7.000 atleti”.
Una nave a Napoli ed una Salerno, ecco l'idea geniale, l'uovo di Colombo, che annulla (annullerebbe), azzera (azzererebbe) ogni polemica, con buona pace dei prefabbricati nella Mostra d'Oltremare.
Ma c'è un'altra novità che allarga ulteriormente lo spiraglio di ottimismo sulla vicenda. Il decreto “
milleproroghe” del governo ha spostato dal fine aprile 2019 a fine maggio 2019 il termine per la consegna delle infrastrutture che dovranno ospitare le Universiadi.
Trenta giorni, anzi trentuno, che potrebbero essere determinanti per il completamento di tutti i lavori agli impianti, da costruire o da ricostruire.
Il consiglio dei ministri dovrebbe nominare dunque martedì prossimo, 24 luglio, il “
supercommissario” con “
superpoteri” per poter recuperare i “
super-ritardi” al momento abbastanza problematici.
Nel frattempo si moltiplicano gli appelli e le grida di dolore di chi teme che Napoli si avvii verso una figuraccia di proporzioni mondiali.
E, oltretutto, fremono in silenzio (ma non troppo) tutti quei napoletani che lo sport lo fanno in silenzio e, nonostante tutte le difficoltà e l'indisponibilità progressiva di impianti, continuano a portare a questa città medaglie e trofei europei e mondiali e sperano nelle Universiadi per poter contare poi in un patrimonio di strutture e attrezzature un po' più funzionale ed adeguato alle esigenze della città.
Non è stata ancora sanata (e non se ne vede la conclusione) la ferita (gravissima) della chiusura della polisportiva Collana che ha fermato decine, centinaia di giovani vomeresi, rimasti senza la possibilità di fare sport, di crescere con lo sport, sia a livello agonistico che amatoriale, dalla scherma al nuoto, dal tennis all'atletica, ecc.
La lotta al baby-bullismo passa anche (o soprattutto?) attraverso lo sport. E non si è ancora spenta l'eco del grido di dolore dei due napoletani freschi campioni del mondo “under 20” della staffetta 4x400, a Tampere: Andrea Romani e Alessandro Sibillo hanno battuto anche i mostri statunitensi ma, di ritorno a Napoli, hanno approfittato del po' di spazio che i media gli hanno concesso non tanto per autocelebrarsi quanto per sottolineare le difficoltà sulla mancanza di impianti dove allenarsi.
Resta, comunque, una corsa contro il tempo per le Universiadi 2019, un'attesa che si prolunga di giorno in giorno aspettando Godot, nella fattispecie il “
supercommissario” con “
superpoteri” che il governo avrebbe voluto (e vorrebbe) identificare nel presidente della Regione De Luca (che poi è il maggiore interessato all'evento, oltre ad essere il più coinvolto per i soldi che ci investe), ma il Governatore della Campania nicchia perché - sostiene - ha già troppe cose a cui pensare (a cominciare dalla Sanità) e non può caricarsi di altre incombenze.
Ma ormai ci siamo e speriamo che sia - come diceva Nino Manfredi - “.
..la vorta bbona”. Insomma, ora o mai più.